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Siti archeologici di epoca romana

La fondazione della colonia romana di Dertona si pone tra il 123 ed il 118 a.C.. La città di Dertona esercitò la funzione di importante nodo viario; da qui passavano la via Fulvia (che portava a Torino), la via Postumia (che collegava Genova ad Aquileia e a Dertona giungeva da Libarna) ed un tratto della Via Emilia Scauri, poi via Iulia Augusta, che collegava la pianura padana con Vada Sabatia (Vado Ligure).
Nel territorio intorno a Tortona sono ancora ben leggibili tratti di centuriazione.
I resti dell’antica città romana di Dertona sono emersi nel corso di alcuni lavori edilizi a partire dalla prima metà del secolo scorso; scavi archeologici programmati, che risalgono ad anni più recenti, hanno riscoperto brevi lacerti di selciati urbani, i resti di una pavimentazione in cocciopesto, parti di acquedotto, mura, monumenti funebri a tumolo, ecc.

AREA ARCHEOLOGICA (VIA RINAROLO)
 In via Rinarolo, nell’aria adiacente al cimitero cittadino, indagini recenti hanno riportato alla luce un consistente tratto di struttura muraria risalente al I secolo a.C., con caratteristiche di costruzione (terrazzamento del substrato sterile, opera a secco, doppia cortina di blocchi squadrati in arenaria) con orientamento analogo a quello della cinta di via alle Fonti, ma con uno spostamento verso est di circa 120 metri; sul lato esterno sono visibili spessi contrafforti appartenenti alla stessa fase costruttiva del muro.
Non è ancora possibile proporre un’interpretazione sicura dei resti; se le caratteristiche della tecnica muraria potrebbero infatti far ipotizzare un ampliamento successivo rispetto alla fortificazione di età tardo-repubblicana di via alle Fonti, il diverso posizionamento e, soprattutto, la presenza di contrafforti sul lato esterno della struttura richiamano opere di terrazzamento in opus vittatum, ben documentate in Italia centro-meridionale a partire dal III-II secolo a.C.

MONUMENTI A TUMULO DI EPOCA ROMANA – SEPOLCRI (via Emilia)
Uscendo da Tortona in direzione Voghera(corrispondente all’antica via Postumia), si incontra sul lato destro della strada una necropoli romana. All’incrocio tra via Emilia e via F.lli Pepe sono ancora visibili due monumenti funerari a podio, databili alla prima età augustea. Costruiti in blocchi di arenaria, questi mausolei sono privi di camera sepolcrale interna; venivano infatti usati solo come monumenti per la copertura del luogo di sepoltura.
Abbandonati in età imperiale, sono stati riportati alla luce negli anni ’70 e restaurati a cura della Soprintendenza Archeologica del Piemonte nel 1990.
Proseguendo sempre lungo la via Emilia ma sul lato sinistro all’incrocio con via degli Orti sono presenti una struttura a recinto ed un rudere, unico resto visibile di un complesso di due monumenti funerari. La dislocazione dei resti monumentali della necropoli fa presumere che i sepolcri non si trovassero a distanze costanti, ma fossero organizzati per nuclei ad iniziare dalle aree più prossime al centro urbano. E’ quindi verosimile pensare che dal periodo tardo antico ed altomedievale si siano iniziate ad occupare le aree comprese tra i vari nuclei sepolcrali: una frequentazione della necropoli nel periodo tardo romano ed in quello successivo è del resto documentata dalla eccezionale collezione epigrafica paleocristiana ritrovata

RESTO MURARIO (VIA ALLE FONTI)
L’imponente struttura di via alle Fonti, intervallata da una torre rettangolare conservata per un’altezza di circa due metri, è stata messa in luce nella zona settentrionale della città, lungo le pendici dell’altura del Castello, e costituisce la parte orientale della cinta muraria di età tardo-repubblicana, in coincidenza con il momento di fondazione di Dertona (ultimo quarto del II secolo a.C.). La costruzione della muratura ha intercettato strutture a fossa dell’età del Ferro (seconda metà VI – prima metà V secolo a.C.), che indicano una precedente fase di frequentazione del rilievo.
La tecnica costruttiva consiste in un nucleo di pietrame irregolarmente gettato (a secco), rivestito esternamente da un paramento di blocchi di calcare, allineati in filari orizzontali e regolari. Interventi di tamponatura, realizzata con mattoni, anche di recupero, e con blocchi lapidei, si datano al XVI secolo, momento in cui sembra di poter fissare l’ultima fase di ripristino e di utilizzo della struttura difensiva.

RESTI DELL’OSPEDALE DI SANTA CROCE (VIA EMILIA)
Durante gli scavi del 1989 sono venuti alla luce lungo la via Emilia nord in direzione Voghera resti della chiesa e dell’ospedale gerosolimitano di Santa Croce risalente alla fine del XII secolo e dedicato a San Giovanni protettore dell’ordine Gerosolimitano. La chiesa, ubicata sul lato destro, presenta un’unica navata che termina con un abside semicircolare in muratura di ciottoli e pietre. Non sono state recuperate tracce della pavimentazione, essendo le strutture conservate solo al livello delle fondazioni. Sul lato sud si trova un fabbricato di forma rettangolare di cui è stato possibile individuare solo una parte dei muri. Gli edifici possono essere interpretati come la domus e l’hospitale vero e proprio.

PONTE ROMANO (via Arzani)
Databile tra la fine del I secolo a.C. e la seconda metà del I d. C., venne scoperto nel 1982 e riportato alla luce nel 1987, quando fu raggiunta la base d’ imposta sull’antico fondo ghiaioso. Ricavate contro il terreno, le spalle evidenziano il nucleo di calcestruzzo e tracce del rivestimento in blocchetti squadrati di calcare.

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