Quando si dice un ristorante “rinomato”. Giuseppe lo è da sempre e il consiglio per chi ha programmato una gita in queste zone, tra le valli Grue e Ossona, è di fissare l’arrivo all’ora del tramonto per godere del panorama mozzafiato. Ma Giuseppe è anche il modello di ristorante autarchico, che si fa il salame e anche il vino, sapendo che la sua specialità, in stagione sono i funghi per i quali anche Gualtiero Marchesi aveva un debole. La sala è luminosa e curata, l’accoglienza schietta e discreta, la proposta dei vini incentrata sul territorio (il patròn Giuseppe è produttore di vino con la cantina Pomorosso, che sforna un Timorasso eccezionale, tratto da vigne che confinano con Walter Massa). Ad aprire il pasto (antipasti € 12 il tris) qualche fetta di un buon salame crudo di propria produzione, prima di peperone cotto al forno e farcito, battuta di Fassone con carciofi, cotechino in crosta con salsa di spinaci, sformato di cardo con fonduta e tartufo e bagnacaoda. Tra i primi (€ 10) agnolotti allo stufato, sottilissimi tagliolini che in stagione potrete accompagnare con un sugo di funghi e gnocchi di patate con salsa al Montebore. In stagione è imperdibile la zuppa di porcini.
Tra i secondi (€ 14) vera bandiera del locale sono ancora i funghi, panati, alla foglia di vite e trifolati, ma anche molto interessanti le carni di vitello con la sottopaletta brasato alla Croatina, e il coniglio con leggera panatura cotta al forno. E qui fanno anche la lepre con polenta e il cinghiale alle castagne. I formaggi firmati da Roberto Grattone e Luca Montaldo valgono da soli il viaggio. Per chiudere (€ 6), in estate, le pesche di Volpedo, carnose nella terrina al Moscato, o sciroppate (che potrete acquistare in barattolo), accanto a bonet, semifreddo al torrone, tortino di pere con la crema. Menu degustazione a 50 euro vini della casa compresi.
Una sosta che per noi ha il cuore.
Nel periodo estivo c’è la possibilità di accedere alla piscina.