E’ una storia lunga quasi cento anni, quella della passione per il restauro e l’antiquariato da parte della famiglia Gabba, già attiva a Tortona fin dal primo dopoguerra nel 1948. Iniziata dal capostipite Pietro Gabba nel Novecento e portata avanti dalla figlia Donatella, che da oltre sedici anni dirige lo studio affiancata dal marito Vincenzo Basiglio.
All’interno del laboratorio si restaurano opere d’arte antiche, contemporanee, polimateriche contemporanee e oggetti artistici di materiali vari: carta, tessuti, gesso, terracotta, legno, cuoio, metallo. Lo studio tortonese inoltre è stato tra i primi laboratori ad utilizzare le indagini con lastre radiografiche e tomografie assiali computerizzate (più note come Tac) per quanto concerne le sculture lignee e i dipinti.
Il laboratorio Gabbantichità, che da anni collabora con le migliori scuole di restauro della regione, ha acquisito il titolo di “Eccellenza Artigiana” della Regione Piemonte ed è entrata nella fase sperimentale del programma “Botteghe Scuola” per migliorare la formazione post-diploma delle scuole di restauro.
Da ottobre 1997 a marzo 2002 i titolari hanno partecipato ai corsi riservati a restauratori in attività -finanziati dalla CEE e promossi dal CESVIP di Piacenza – sulla “Nuova Cultura del restauro” aderendo al “Progetto sperimentale per la formazione e l’innovazione delle imprese operanti nel settore del restauro dei Beni Cultuali” con corsi tenuti dai docenti dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dell’Istituto Centrale del Restauro, della Scuola del Botticino e da Paolo Cremonesi.
I titolari e i dipendenti partecipano, almeno una volta all’anno, ai corsi di aggiornamento sui nuovi materiali e nuove metodologie, del CESMAR7 e del CTS.