Sede dal 1814 della Confraternita di San Biagio, la costruzione risale al XVI secolo ed è recentemente stata restaurata. Conserva nell’abside un pregevole coro in noce seicentesco composto da 18 stalli e un affresco della “Deposizione” attribuito a Gian Mauro della Rovere detto il Fiamminghino (1610 circa). Sulla navata sinistra si trova un “Sant’Antonio nel deserto” (1626) firmato Giuseppe Panigarius inoltre è di particolare interesse una “Vergine col Bambino in Gloria e Santi” degli inizi del XVII secolo attribuibile alla scuola tortonese di Scipione Crespi. La facciata neoclassica della chiesa è abbellita da lesene che fiancheggiano il portale d’accesso risalente al 1600. L’impronta barocca dell’edificio si riscontra nei motivi ornamentali della torre campanaria in mattoni a vista. Attualmente è adibito sia al culto che all’ospitalità di eventi artistici e culturali.