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Chiesa di San Michele e Convitto Paterno

CHIESA
Le prime notizie risalgono al 1182 e pervengono dai cartari dell’abbazia di Rivalta Scrivia. Sul finire del Cinquecento la chiesa fu interessata da lavori di restauro, mentre nel corso della prima metà del Seicento il crollo del campanile distrusse parte dell’antico edificio, rendendone necessaria una sua completa ricostruzione. Furono abolite le navate e non fu impegnato nessun materiale nobile e nessuna ricca decorazione.
L’aspetto attuale della chiesa si deve agli interventi avvenuti tra la fine del secolo XIX e i primi anni del XX. Nel 1934 la parrocchia passò alla Congregazione di Don Orione.

CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA – CONVITTO PATERNO
Il Convitto venne aperto nel 1904, dopo varie vicissitudini, all’interno dei locali della “Casa Oblatizia”, annessa alla chiesa di San Michele. Diretto dallo stesso Don Orione, divenne la “Casa della Divina Provvidenza” e successivamente la vera “Casa Madre” della Congregazione, in quanto residenza ufficiale del santo.
Dopo lunghi lavori di ristrutturazione, fu attivato l’oratorio e vennero aperti i primi laboratori di tipografia e falegnameria e successivamente di sartoria e calzoleria.
La designazione “paterno” riferito al convitto denota un preciso intento pedagogico caro a Don Orione, il quale era convinto dell’importanza, nell’educazione, della figura paterna come modello, come titolare di autorità, ma disponibile al dialogo, alla comprensione e ad una sincera carità.
Al suo interno sono ancora visibili la Cappella della Casa Madre e le due Camerette di San Orione; queste ultime hanno conservato la loro caratteristica di povertà e semplicità, con gli oggetti usati dal santo e le immagini o i documenti che gli erano cari.

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