Il sito è posto proprio sulla linea di confine tra la Lombardia e il Piemonte, nel territorio dei Comuni di Gremiasco, Cecima e Ponte Nizza. L’esplorazione archeologica iniziò negli anni ’50 grazie a due campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte. Le ricerche sono state riprese nel 1995, con rigoroso e moderno metodo stratigrafico, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Regione Lombardia, da parte prima dell’Università degli Studi di Torino e poi dell’Università degli Studi di Milano. L’ultima campagna di scavo è conclusa nel 2014, tuttavia la porzione da indagare del deposito archeologico dell’abitato del Guardamonte è ancora assai vasta. (fonte: sito internet)
Il percorso archeologico del Guardamonte (CAI 120) è un breve tracciato ad anello che si snoda sul crinale, tocca l’area di scavi archeologici oggetto di studio e la cima del Monte Vallassa (747m), dalla quale si gode di una bellissima veduta panoramica sulla Val Curone e sulle cime dell’Appennino. Lungo il sentiero sono presenti alcuni pannelli descrittivi che illustrano le caratteristiche dell’area e i ritrovamenti di reperti che testimoniano la presenza di un insediamento umano già nell’età del bronzo e poi in epoca romana. Le rocce conservano inoltre resti fossili di origine marina, attestando la presenza del mare in zona nei tempi preistorici.
Il percorso, ideato in complementarietà con un punto informativo ed un’area didattica allestiti in prossimità della cascina Guardamonte, si inserisce all’interno di un vasto contesto di pregio ambientale, opportunamente valorizzato dalla creazione di percorsi naturalistici dedicati agli aspetti geologici (calanchi), paleontologici (fossili), faunistici (pernice rossa) e floristici (orchidee) più significativi del territorio. La frequentazione antropica della sommità del rilievo si colloca all’interno di un ampio arco cronologico che va dal Neolitico medio (4800-4500 a.C.) fino all’età romana imperiale (II secolo d.C.), facendone uno dei siti di maggiore interesse nell’ambito dell’archeologia pre-protostorica dell’Italia nord-occidentale. I reperti del Guardamonte sono conservati nel Museo di Antichità di Torino e nel Museo Archeologico di Casteggio; una campionatura è attualmente esposta nella mostra allestita presso il Polo Museale di Brignano Frascata. (fonte: www.monferratontour.it)