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Poggio Paolo Giuseppe

L’azienda agricola Paolo Poggio, a conduzione famigliare, è situata sulle colline della Val Curone, zona che rientra nelle denominazioni di origine controllata “Colli Tortonesi” e “Piemonte”. Si estende su quindici ettari di terreni in proprietà, dei quali circa quattro sono asserviti alla viticoltura, con una buona presenza di Barbera e Timorasso, mentre minore, ma significativa, è la parte a Cortese, Croatina e Moscato. Altrettanto estesi sono i terreni sui quali si coltiva frutta: principalmente mele e in quantità inferiori pere, susine e pesche; tutte di diverse varietà, dalle più comuni alle più antiche e caratteristiche della valle.
La famiglia Poggio produce e vinifica uve da tre generazioni: oggi è Paolo a continuare l’opera di papà Desiderio, subentrato al nonno Giuseppe.
Da sempre al vigneto sono riservati i terreni a maggior vocazione: ne è un esempio la vigna di Timorasso che è stata impiantata in un terreno con esposizione a sud.
Paolo ha contribuito al recupero di questo vitigno autoctono di grande lignaggio, continuando la tradizione iniziata dal nonno Giuseppe, il quale già agli inizi del 1900 lo vinificava e lo esportava in Svizzera ed in Germania come vino bianco giovane (torbolino) cioè vino torbido. Nel 1990 è stato messo a dimora un nuovo impianto, realizzato innestando tralci provenienti da un vecchio vigneto di proprietà ( di oltre 100 anni, ora non più esistente) incrementando così la produzione.

Essendo una piccola realtà è Paolo che svolge tutti i lavori : dalla potatura delle viti all’imbottigliamento dei vini prodotti. La prerogativa è quella di ottenere un vino di qualità, per raggiungere questo risultato a fine luglio si procede al diradamento dei grappoli; particolare attenzione si rivolge ai trattamenti con prodotti antiparassitari :
limitando il numero degli interventi ed utilizzando in prevalenza rame e zolfo.
Si vendemmia solitamente a fine settembre, la raccolta dell’uva è manuale ed in casse. L’uva è sottoposta ad una pressatura soffice e ad una macerazione di qualche ora.; il mosto passa poi in vasche in acciaio a temperatura controllata dove è raffreddato per fare in modo che avvenga la separazione fra il mosto fiore e la feccia;
dopo 12-24 ore è travasato, al mosto fiore sono aggiunti lieviti (indigeni ottenuti da uve timorasso) la fermentazione dura circa 5 settimane mantenendo la temperatura di circa 17 – 18°, al termine di questo periodo il vino limpido è separato dalla feccia più grossolana e travasato in vasche in acciaio dove rimane per circa 11 mesi a contato con le feccine nobili ( mettendole in sospensione con batonage). Il vino raggiunta la maturazione, senza travasi e chiarifiche, è imbottigliato previa filtrazione ed ulteriormente affinato in bottiglia per non meno di 5 mesi.
Nel vino non si aggiungono enzimi e caseine e la solforosa ha un dosaggio minimo.

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